DESCRIZIONE DELL’OPERA:
È il momento in cui a Maria viene ‘restituito’ il figlio: momento assolutamente privato, dopo che ella lo aveva consegnato alla vita pubblica e alla morte. In nulla come nell’esperienza del dolore è presente tutta l’umanità, perché “ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo” (1Gv 3,2); ma pure se l’uomo non capisce ancora a cosa è chiamato, certo comprende il dolore perché lo vive con il corpo e nella sua vita. Il dolore di Maria è vero e profondo ma il silenzio col quale attende è anche ricco di speranza.
L’immagine riproduce un dipinto dell’artista russo, Oleg Supereco, “La Pietà” che mi ha colpito ispirandomi questa riflessione alcuni anni fa.
PROFILO:
Mariarita Monastero, nata a Palermo il 13/02/1990. Ho frequentato il liceo Classico e conseguito la laurea in Lingue moderne e Infermieristica; attualmente lavoro presso la Clinica D’Anna. L’arte è stata sempre una passione spontanea, ma solo negli ultimi anni ha preso forma attraverso la pittura: mi piace ritrarre storie, episodi o leggende che esercitano un certo fascino sulla mia fantasia o che sono legati alla mia vita per questo motivo il tema, fin ora, è stato spesso legato all’ambito religioso.